Alimentazione in quarantena: i consigli del nutrizionista
La quarantena forzata in queste settimane di emergenza sanitaria da Covid-19 ha portato ciascuno di noi a cambiare abitudini e tra queste, prime di tutte, le abitudini alimentari. In questo articolo i consigli del dottor Salvatore Lo Forte, biologo nutrizionista, al quale abbiamo chiesto in che modo sono cambiati lo stile di vita e l’alimentazione, se c’è una connessione tra il modo in cui ci alimentiamo e il contagio e quali le regole da seguire per aiutare il nostro organismo ad affrontare al meglio questa fase.
L’emotional eating
“Con le attuali misure di contenimento per contrastare la diffusione del corona-virus in Italia – spiega il nutrizionista S. Lo Forte – tutti noi abbiamo cambiato il nostro stile di vita, in primo luogo per quel che riguarda la possibilità di fare attività motoria, ma anche per il controllo delle abitudini alimentari. La necessità di ridurre le occasioni di uscire per fare la spesa induce un maggior consumo di alimenti conservati, generalmente a più alto contenuto sodio, grassi, conservanti e ad una minor disponibilità di frutta e verdure fresche, peggiorando globalmente la qualità della dieta.
Inoltre l’ansia, lo stress e la noia subentrati in questo momento favoriscono la comparsa del cosiddetto “emotional eating”, ossia il ricorso al cibo come meccanismo di compensazione attraverso cui regolare e ridurre le emozioni negative, portando al consumo di “cibo spazzatura” generalmente ricco di zuccheri e grassi, ipercalorico, ad alto indice glicemico e con un quantitativo elevato di colesterolo”. Quindi in questa emergenza Covid19 è bene fare attenzione a ciò che mangiamo e cercare di impostare la giusta alimentazione in quarantena.
I rischi connessi all’obesità : è importante sapere che…
Inoltre – tiene a precisare il dottore Lo Forte – è importantissimo, per completare il quadro, ricordare che la mortalità da Covid-19 è più elevata nelle persone obese, con malattie cardiovascolari e sindrome metabolica. Soprattutto se hanno una adiposità addominale dato che essa è direttamente connessa con la sindrome metabolica, la mortalità cardiovascolare e l’infiammazione sistemica di basso grado che apre le porte a tantissime patologie.
La dieta mediterranea e i consigli da seguire per una sana alimentazione in quarantena
Premesso che per seguire una corretta alimentazione è importante prestare attenzione sia alla qualità che alla quantità degli alimenti consumati ogni giorno, variando e bilanciando, il modello dietetico che meglio di tutti gli altri ha queste caratteristiche e e che Lo Forte suggerisce di adottare è la “Dieta Mediterranea”, caratterizzata dall’abbondanza di alimenti vegetali come pane, pasta, verdure, legumi, frutta e frutti secchi, olio di oliva EVO come fonte primaria di grassi, un moderato consumo di pesce, carne bianca, latticini e uova, moderate quantità di carne rossa e modesto consumo di vino durante i pasti, fornisce un ottimale apporto di tutti i nutrienti “funzionali”. A tal fine è importante utilizzare prodotti di stagione, locali a chilometro zero della nostra Sicilia.
I consigli del nutrizionista per una quarantena in salute
Per vivere bene e superare questa emergenza in buona salute – spiega Salvatore Lo Forte, nutrizionista che presta la sua attività anche presso un centro estetico a Sciacca (Ag) – è importante non solo correggere la propria alimentazione in quarantena ma anche seguire alcuni semplici, ma fondamentali consigli.
– Implementare le attività motorie in house utilizzando cyclette, tapis roulant oppure affidandosi ai tanti tutorial presenti sui web dove sono suggeriti esercizi da svolgersi senza particolari attrezzi.
– Cucinare con fantasia seguendo il modello mediterraneo e portare in tavola solo quello che si è deciso di mangiare, evitando l’abuso di sale e limitando l’uso di grassi.
– Usare come grasso principale l’olio d’oliva EVO
– Consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura per garantire il corretto consumo di vitamine, minerali e nutrienti funzionali (comprale anche surgelate)
– Bere ogni giorno almeno 1,5 litri d’acqua
– Mangiare pesce almeno 2-3 volte alla settimana anche surgelato
– Privilegiare “cotture delicate” come per esempio: a vapore, alla piastra, al cartoccio, limitando le cotture che prevedano aggiunte di grandi quantità di grassi e la formazione di parti bruciate
– Stare almeno 30 minuti al sole per produrre la vitamina D
– Cercare di comprare prodotti di qualità a km 0 prodotti nella propria regione, anche per aiutare la nostra economia locale.